RASSEGNA STAMPA

IL SECOLO XIX - «Ganzer era un trafficante di droga»

Milano, 15 aprile 2010

«Ganzer era un trafficante di droga»
il processo al militare che curò l'intelligence dei carabinieri al g8 di genova
Il pm chiede 27 anni di carcere: il comandante è accusato di aver importato eroina

Ventisette anni di carcere. Richiesta di condanna choc ieri a Milano per il generale Giampaolo Ganzer, tuttora comandante del Ros, uno degli imputati al processo per presunte irregolarità nelle operazioni antidroga condotte tra il 1991 e il 1997 da un piccolo gruppo all'interno reparto speciale dell'Arma che l'alto ufficiale avrebbe «diretto e organizzato». «Continuo con la massima serenità e impegno a fare il mio lavoro» ha commentato il generale, da anni alla guida de Raggruppamento Operativo Speciale. Ganzer, nel 2001, curò l'intelligence dei carabinieri al G8 di Genova.
Al termine di una requisitoria durata 12 udienze il pm Luisa Zanetti ieri pomeriggio, davanti ai giudici della ottava sezione penale del Tribunale, ha formulato le sue pesanti richieste di condanna. Perché come ha spiegato «i reati contestati sono gravissimi e la pena prevista è altissima»: si va dai 27 anni non solo per Ganzer, ma anche per altri che come lui sono stati ritenuti «promotori e organizzatori» dell'associazione, tra cui l'ex colonnello del Ros Mauro Obinu (ora all'Aise), e un sottoufficiale, passando dai 26 e 25 anni per altri militari, fino ai 5 anni e 18 mila euro di multa. Un totale di 352 anni per i 18 imputati per i quali a giugno si prevede la sentenza che non riguarderà però l'ex pm di Bergamo Mario Conte, ritenuto altro personaggio chiave nella vicenda, per il quale è in corso un processo separato da quello principale.
Le accuse a vario titolo sono associazione per delinquere aggravata dall'uso delle armi e dal numero dei componenti superiore a 10, peculato e falso, questi ultimi due reati in parte coperti da prescrizione. In sostanza, «un gruppo di militari comandati e diretti dagli ufficiali imputati - aveva detto il pm più di un mese fa quando aveva cominciato la sua lunga e dettagliatissima ricostruzione - ha deviato dai propri compiti e doveri creando un traffico di droga prima, al fine di reprimerlo poi usando a tal fine la loro conoscenza investigativa, le loro indagini, strumentalizzando le risorse dell'arma, le risorse giuridiche, i decreti di ritardo atti». Con lo scopo di arricchirsi e «di conseguire visibilità e successo», come si legge nel capo di imputazione, avrebbero commesso una serie di «illecite importazioni, detenzioni e cessioni di ingenti quantitativi di cocaina, eroina, hashish», non solo utilizzando le strutture messe a disposizione dall'Arma dei carabinieri, ma anche violando le leggi che disciplinano le operazioni sotto copertura per la lotta ai narcotraffico. Inoltre ad alcuni, tra cui a Ganzer e Obinu, è stato contestato anche di aver importato nel `93 da Beirut in Italia «119 kalashnikov, 2 lanciamissili, 4 missili e numerose munizioni». Fatti gravi anche se, come aveva tenuto a precisare il pm, «questo non è un processo a carico del Ros, non è un atto di accusa contro l'Arma dei carabinieri di cui tutti riconoscono la delicatissima funzione, il valore e l'impegno, ma alle deviazioni all'interno dell'Arma».
La richiesta di condanne, per quasi tutti i legali degli imputati era abbastanza prevedibile. Osservando che nonostante questo il generale Ganzer non e´ mai stato rimosso dal suo incarico, l'avvocato Tiburzio De Zuani, difensore di Ganzeril, ha precisato: «Se fosse vera l'accusa, che vera non è, si può dire che il mio assistito è stato trattato come un narcotrafficante».

Francesca Brunati